Anche in passato l'intervento dell'uomo fece sentire i suoi effetti negativi sull'equilibrio del territorio.

Abitato fin dalla preistoria, il Polesine fu utilizzato dai Romani soprattutto come area di navigazione interna.

Caduta nell'abbandono all'epoca delle invasioni barbariche, la regione non conobbe vicende degne di nota sino al tardo medioevo, allorchè divenne oggetto di contesa prima tra i vescovi d'Adria e gli Este (XII sec.), poi tra i Da Carrara e i Veneziani (XIV sec.), che miravano ad assicurarsi il controllo del traffico fluviale del Veneto attraverso il dominio degli sbocchi fluviali dell'Adige e del Po.

Le frequenti operazioni militari in territorio polesano che seguirono, ne aggravarono la decadenza per il costante ricorso delle parti in conflitto al taglio degli argini e alle inondazioni delle campagne per ostacolare l'avanzata delle truppe nemiche.

Fin dal Medioevo vi furono effettuati dei lavori di bonifica. Solo però in questi ultimi anni, dopo alcune alluvioni disastrose, si è cercato di pianificare interventi per tenere sotto controllo la regione.