Il 3 luglio 1962, dopo diverse simulazioni della frana su un modellino a scala 1:200 (simulazioni che pure non erano del tutto efficaci), il professor Ghetti stese una relazione in cui erano spiegate le possibili conseguenze dello smottamento. Egli metteva anche in guardia contro le terribili conseguenze che si sarebbero verificate se l'acqua si fosse trovata al livello massimo d'invaso."Attenzione che se quando cade l'onda voi avete l'acqua al livello massimo del serbatoio... la stessa frana provocherebbe un'onda di proporzioni infinitamente più grandi con conseguenze catastrofiche per i paesi all'interno della valle e oltre il ciglio della diga, a causa dello sfioro di una enorme massa d'acqua sopra il ciglio della diga stessa." (dalla relazione di Ghetti)
La relazione venne redatta in due sole copie, una sarà consegnata alla SADE, un'altra finirà all'Istituto Universitario di Padova. Nessuna copia viene consegnata al servizio nazionale dighe.
In seguito sarà un assistente del professor Ghetti, Lorenzo Rizzato, a prelevare dall' Istituto la relazione e a farla pubblicare dai quotidiani "L'Unità" e "Il Giorno", nella settimana successiva al disastro. Si apprende così immediatamente che un esperimento aveva predetto il pericolo di frana. (p. 91-2)
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