Nuove fonti energetiche (elettricità e petrolio) innescarono la seconda rivoluzione industriale, aprendo l'Età neotecnica.
Le prime centrali idroelettriche sorsero alla fine dei XIX secolo. Fattori geografici favorevoli consentirono la valorizzazione delle risorse idriche con la costruzione di centrali elettriche in Europa, Nord America, Russia e, più tardi, nelle zone equatoriali. La possibilità di distribuzione capillare a grande distanza (elettrodotti) originò la diffusione dell'industrializzazione in nuovi Paesi.L'invenzione del motore a combustione interna rese vantaggioso lo sfruttamento del petrolio come carburante. Esso divenne utile anche come combustibile per le centrali termoelettriche. Sorsero le industrie petrolchimiche e apparvero l'automobile e l'aereo. Lo sfruttamento petrolifero, iniziato negli Stati Uniti interessò ben presto il Medio Oriente, con riflessi geo-politici e geo-economici.
La seconda rivoluzione si accompagnò allo sviluppo delle fasce costiere dove sorsero porti industriali con lavorazione di base delle materie prime sbarcate, specie in Paesi, come Italia e Giappone, favoriti da una buona posizione geografica.
Le industrie leggere si diversificavano intanto in numerosi settori e si espandevano grazie allo sviluppo della viabilità.
L'Età neotecnica si manifestò in ritardo nell'Europa orientale dove si affermò il sistema socialista. Esso si fondava politicamente sul partito unico marxista ed economicamente sulla collettivizzazione dei mezzi di produzione e sulla pianificazione. Il sistema si è sfaldato alla fine degli anni '80.
E' in questa fase della rivoluzione industriale che va collocata la costruzione della diga e il disastro del Vajont.
Cenni storici allo sfruttamento dell'energia idraulica Sviluppo degli impianti idroelettrici Elettricità Turbina Generatore elettrico Condotta forzata Energia idraulica
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