Nodi, link e bottoni: che cos'è e come è fatto un ipertesto?
Il termine ipertesto è nato nel contesto della ricerca di nuovi sistemi per l'archiviazione delle informazioni. Esso indica un insieme di documenti (nodi), su supporto elettronico, connessi mediante un reticolato di collegamenti (link), che vengono percorsi dall'utente premendo con il mouse sulle zone attive dello schermo (parole calde o bottoni).La risorsa fondamentale di un ipertesto è l'estrema facilità con cui è possibile collegare tra di loro i documenti senza utilizzare un criterio sequenziale. Per chiarire di cosa si tratta, si può fare riferimento a come vengono strutturati i contenuti di un libro stampato, dove i "nodi", cioè i singoli blocchi informativi (capitoli, paragrafi, enunciati), si susseguono in fila, pagina dopo pagina, legati l'uno all'altro in una precisa direzione, cioè dall'inizio alla fine del volume. Al lettore non resta quindi che seguire il percorso fissato.
Questa disposizione lineare è dovuta alla stessa natura del mezzo cartaceo, sul quale risulta scomodo creare rimandi fra pagine distanti. Il problema invece non si pone con il supporto elettronico, perché esso permette di collegare facilmente ogni nodo a molti altri, ciascuno dei quali può prevedere a sua volta dei nuovi raccordi. Si crea così un fitto intreccio di connessioni, che offre al lettore la possibilità di spostarsi tra le informazioni senza seguire una sola direzione, ma scegliendo, di volta in volta, fra tutti i collegamenti predisposti dall'autore dell'ipertesto. E' allora il lettore stesso che, con le sue opzioni, crea le sequenze.
Scrive infatti T. Nelson, colui che coniò il termine nel 1965:
“Con ipertesto intendo scrittura non sequenziale, testo che si dirama e consente al lettore di scegliere; qualcosa che si fruisce meglio davanti a uno schermo interattivo. Così come è comunemente inteso, un ipertesto è una serie di brani di testo tra cui sono definiti legami che consentono al lettore differenti cammini” (Nelson, Literary Machines [I ed. 1981], tr. it. di V. Scaravelli e W. Vannini, Literary Machines 90.1, Padova, Franco Muzzio Editore, 1992, p. 0/2).Quando l’ipertesto è multimediale, cioè se in esso sono utilizzati mezzi di comunicazione differenti, si parla più propriamente di ipermedia: i nodi non contengono solo testi, ma anche filmati, animazioni, grafica e suoni.
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