Una tragedia che ha origini antiche. Una "fragilità intrinseca" di zone "con equilibri limite", "elevate probabilità di situazioni di crisi". Così viene descritto il territorio campano in una relazione del "Comitato tecnico scientifico per l'emergenza Campania" che elenca una lunga serie di catastrofi, a partire dal 1899, con "centinaia di vittime". Una relazione datata 1997 in cui il rischio frane e alluvioni viene segnalato con evidenza: "Le colate detritiche sono tipiche della coltre vulcanica dei versanti della penisola amalfitana, che costituiscono le aree a maggior rischio, come testimoniano gli eventi catastrofici del 1899, 1910, 1924 e 1954". (dal quaotidiano "La Provincia" di Como, 8 maggio 1998)
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