Gli affluenti di destra, e specialmente quelli che scendono dagli Appennini, sono pericolosi a causa dello stato di abbandono nel quale si trovano i loro bacini, esposti a un ingente processo di erosione dovuto al disboscamento che ha denudato il terreno.
L'azione deleteria di tali affluenti si è manifestata evidente anche nelle esondazioni precedenti a quella del 1951.Le acque trasportano una grandissima quantità di materiali in sospensione i quali, trascinati e convogliati nel Po, accentuano il processo di erosione delle sponde, alzano il letto del fiume, compromettendo l'efficacia dei rami del delta.
Per effetto dei materiali trasportati, la pendenza della parte terminale del delta diventa sempre più precaria, e cioè ben lungi dal consentire lo smaltimento delle portate di piena; di modo che il mare mosso, l'alta marea o i venti contrari alla costa adriatica padana (ancor più indifesa a causa di un fenomeno di bradisimo positivo in atto), diventano pericolosi ostacoli allo sbocco delle acque del fiume nel mare.
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