La prima rivoluzione industriale (Età paleotecnica) consistette in una diffusa meccanizzazione attuata grazie all'applicazione della macchina a vapore in vari settori industriali e nei trasporti, utilizzando una nuova fonte di energia: il carbon fossile.Diversi fattori favorirono l'inizio dei fenomeno nell'Inghilterra dei XVIII secolo. Iniziativa privata e libera concorrenza gettarono le basi dei liberismo economico. Si affermò il sistema di fabbrica a partire dal settore tessile. Il carbone fu richiesto anche dalla siderurgia e dalla metallurgia.
La rivoluzione dei trasporti usufruì dei miglioramento delle strade e dei canali navigabili, ma soprattutto delle invenzioni della nave a vapore e della ferrovia che si avvantaggiarono dell'uso di tipi di ferro più resistenti. I nodi ferroviari determinarono nuove localizzazioni industriali mentre i collegamenti tra regioni interne e porti marittimi favorirono il commercio mondiale.
Sul piano economico-sociale la prima rivoluzione industriale portò alla nascita della borghesia industriale e dei proletariato di fabbrica.
Nel secolo XIX l'industrializzazione si diffuse in Francia, Belgio, Germania.
Le esigenze della produzione industriale spinsero le potenze europee ad adottare politiche coloniali di tipo imperialista, specie nel Sud-est asiatico e in Africa.Il grande capitalismo si affermò negli Stati Uniti d'America nella seconda metà dei XIX secolo. La valorizzazione di materie prime e di fonti energetiche si accompagnò ad una massiccia immigrazione dall'Europa, alla creazione della rete ferroviaria, al popolamento da est verso ovest, all'ampliamento dei mercato interno, alla nascita di forti concentrazioni finanziarie.
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