commento |
Il geologo francese Marcel Roubault, che ha rivestito
il ruolo di perito giudiziario nel processo sul disastro del Vajont, così
descrive in questo libro il momento in cui gli fu proposto l'incarico:
"il giudice istruttore di Belluno, dal quale dipendeva il procedimento
penale, convinto della parzialità delle relazioni 'tecniche', chiese
al ministro della giustizia di Roma l'autorizzazione a far riesaminare
il caso da periti stranieri; quindi, ottenutala non senza molta pena, prese
il bastone del pellegrino e andò in cerca degli specialisti in grado
di accettare una missione sì delicata. Devo confessare che quando
la proposta mi fu presentata per la prima volta [...] la mia reazione fu
di esitazione. In quale impiccio andavo a cacciarmi? Tanto più esitavo
in quanto conoscevo personalmente parecchi degli esperti italiani che erano
miei colleghi. Finalmente, dopo settimane di esitazione, accettai egualmente,
così come fecero in condizioni analoghe e con lo stesso animo [altri
colleghi]. Le nostre conclusioni furono categoriche, molto più anzi
di quanto potessimo presumere in partenza [...]. E l'accordo fu unanime
nel dichiarare la catastrofe perfettamente, e persino stranamente, prevedibile"
(p. 163 sgg.) .
Nel volume, il discorso sulle catastrofi naturali si allarga oltre
quella del Vajont, e Roubalut mette a frutto la sua lunga esperienza di
studioso per analizzare, con linguaggio accessibile a tutti, la dinamica
di inondazioni, terremoti, frane, valanghe, eruzioni vulcaniche e maree.
Le sue conclusioni ("se l'uomo non può impedire tutto, può
prevedere molto") si impongono all'attenzione dei tecnici, dei pubblici
amministratori, dei magistrati e di tutti i cittadini.
L'edizione italiana, curata da Floriano Calvino, è arricchita
da osservazioni e dati relativi alla situazione delle catastrofi e del
rischio nel nostro paese. |