Dopo le incessanti piogge (il fiume Adda era straripato, causando molti feriti, dispersi e ingenti danni), i geologi avevano valutato il pericolo di una frana sul monte Zandila dell'ordine di qualche milione di metri cubi di materiale.Se la minaccia era stata correttamente individuata, non altrettanto si poteva dire della sua reale entità, superiore a qualunque previsione.
Tempestivo fu l'intervento della Protezione Civile, che riuscì a scongiurare il pericolo di ulteriori danni.
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