La prima prova d'invaso della diga del Vajont viene effettuata nel 1960; l'acqua, dopo aver raggiunto la quota di 600 m. sopra il livello del mare, avrebbe dovuto fermarsi e non superare questo limite. Non fu così.La SADE, aveva fretta di collaudare l'impianto idroelettrico per cominciare a produrre prima che lo Stato le portasse via la diga con la nazionalizzazione dell'energia idroelettrica, di cui si cominciava a parlare proprio in quegli anni. Inoltre, vendere allo Stato un impianto già funzionante, sarebbe stato molto più vantaggioso.
Collaudare in fretta, dunque, con nessuna cura per il pericolo di frana: senza svuotare il serbatoio dopo la prima prova, la SADE ottiene il permesso per iniziare la seconda. L'acqua tocca i 650 m., dentro la montagna iniziano a sentirsi dei rumori sordi e la terra trema.Il 4 novembre 1960 si stacca una frana dal monte Toc, ma la SADE continua a invasare, pur non avendo il permesso della Commissione.
Il livello dell'acqua sale rapidamente ed in pochi giorni arriva a 650 metri. La montagna trema di nuovo. La popolazione inizia a preoccuparsi per le scosse sismiche che sono state provocate.Il 23 dicembre 1961 arriva l'autorizzazione a riempire il lago fino a 680 m., ma l'acqua era già a quel livello da ben due mesi!
In ottobre (1962) finisce la seconda prova d'invaso, ed in aprile inizia la terza ed ultima prova. Quando l'acqua arriva a 680 m., si ripetono gli stessi fenomeni già descritti e le scosse si fanno più forti. La gente ha paura e vuole spiegazioni. La risposta della SADE? I lavori non si fermano e la velocità d'invaso viene aumentata.
In agosto il livello dell'acqua raggiunge i 710 m., mancano solo otto metri per collaudare la diga. Il 2 settembre, però, il Toc si ribella e manda una scossa così forte che viene sentita anche a Longarone. A questo punto, i tecnici, impauriti, decidono di abbassare il livello dell'acqua (che a partire dal 27 settembre scende di settanta centimetri al giorno). Non è una decisione felice perchè ora la situazione si inverte: prima, con l'invaso si erano indeboliti i pendii della montagna, ma "se adesso togli l'acqua va giù tutto, perchè è l'acqua che tiene su la montagna. E' quell'acqua nella valle che spinge la roccia." (p. 101)
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